Eventi CiclisticiNews

Presenti alla premiazione di Alfredo Martini in Regione

25 febbraio 2008- Ciclismo: medaglia d’argento per premiare Alfredo Martini
articolo tratto da Consiglio Regione Toscana
Riconoscimento del Consiglio regionale all’ex Ct della nazionale che ha conquistato sei titoli mondiali
Ciclismo in primo piano, con il grande Alfredo Martini, per trasmettere a tutti e soprattutto ai giovani, la forza di una disciplina capace di insegnare la vita. Questo il filo rosso che lunedì 25 febbraio ha caratterizzato la consegna della medaglia e la presentazione del libro Alfredo Martini, memorie di un grande saggio del ciclismo, edito da EditVallardi e curato dal giornalista Franco Calamai. Come sottolineato dal presidente del Consiglio regionale il premio può essere in sé una piccola cosa, ma rappresenta tutta l’attenzione e l’amore di una Istituzione verso un uomo che ha lasciato un segno indelebile non solo nel ciclismo ma nella vita. Il presidente dell’assemblea toscana infatti non ha mancato di lanciare un suggerimento, proposto anche nel breve saluto contenuto nel libro di Calamai: Alfredo Martini sarebbe un ottimo senatore a vita. Ed ha raccontato un retroscena relativo agli anni della Presidenza Ciampi, quando nel momento della designazione di Mario Luzi senatore a vita era stato preso anche in considerazione lo stesso Martini, uomo credibile, autorevole e fresco, una persona vera, capace di trasmettere la luce dell’emozione. Alfredo Martini, professionista nell’epoca d’oro di Coppi, Bartali e Magni, è stato il più grande commissario tecnico nella storia del ciclismo, con i sei Campionati del Mondo conquistati con Moser, Saronni, Argentin, Fondriest, Bugno (due volte). A 87 anni è una delle menti più lucide dello sport mondiale. Da anni raccoglie memorie, aneddoti e curiosità sugli avvenimenti e i personaggi che hanno attraversato la sua vita. Franco Calamai, suo grande amico oltre che inviato della Gazzetta dello Sport per trent’anni, li ha raccolti e organizzati in un libro che è il racconto di una vita straordinaria e lo spaccato di un’epoca che va dalle corse sulle strade sterrate degli anni Trenta fino al terzo millennio di Armstrong, Basso e Bettini. Pier Bergonzi, giornalista paternamente amato da Martini, ha aggiunto di suo note e curiosità sul “Grande Vecchio” del ciclismo italiano. A presentare il libro sono intervenuti Alfredo Martini, Franco Calamai e l’editore Roberto Vallardi. La cerimonia si è chiusa con la consegna della medaglia d’Argento a Martini da parte del presidente del Consiglio regionale della Toscana. Perché questo libro? Un po’ per ricordare le cose che hanno contrassegnato la mia vita, ma anche per fare il punto di come ho trascorso questi 87 anni, ha dichiarato Alfredo Martini in occasione della premiazione. Prima come un ragazzo che sfida se stesso per capire dove può arrivare poi, con grande intensità, aver vissuto la vita del corridore come mestiere, anche se ritengo che il ciclismo mestiere non potrà mai essere. E dopo sulle ‘ammiraglie’ sempre con molta responsabilità. Mentre dettavo alcune mie impressioni a Calamai sui tanti avvenimenti vissuti in prima persona, mi veniva spontaneo pensare come tanti anni vissuti intensamente possono essere racchiusi in poche pagine di un libro. Un libro che racconta di un ragazzo che crebbe con la passione di un esercizio che si chiama ciclismo. “Per me – ha raccontato il giornalista Franco Calamai -, in sostanza, non è stato poi tanto difficile scrivere questo libro visto il mio ruolo. Martini parlava, io ascoltavo e prendevo appunti. Un monologo protrattosi per mesi e mesi. Una ‘confessione’ sul piano umano e sportivo a tutto tondo. E sono emerse vicende straordinarie e, in modo lampante, sono affiorati i suoi due grandi amori: la famiglia ed il ciclismo, i due poli intorno ai quali si è dipanata l’esistenza di questo mitico personaggio sopra le righe nella vita privata; ad altissima quota in quella trascorsa nel ciclismo da corridore, direttore sportivo, ma soprattutto da commissario tecnico dei professionisti, ruolo nel quale Alfredo Martini è stato superlativo”. Alla cerimonia, coordinata dal consigliere regionale Gianluca Parrini, consigliere segretario dell’Ufficio di, hanno partecipato grandi personaggi del ciclismo e tanti amici. Tra gli altri la moglie di Gino Batali, Adriana, ed i figli Andrea e Luigi; insieme a Bitossi, Soldani, Ciolli, Corrieri, Boni, Baroni fino al Commissario tecnico Franco Ballerini. Presenti anche Narciso Parigi e Padre Raffaele del Monastero di S. Lucia alla Castellina, centro spirituale del ciclismo italiano.

Sandro Bartoli – Paola Scuffi

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button