Professionisti

Giovanni Visconti, nato a Torino, cresciuto ciclisticamente in Toscana, vince per la terza volta il titolo di “Campione d’Italia” in una Regione che manda in esilio tutti i suoi talenti del Pedale.

 
VISCONTI SI RIPRENDE IL TRICOLORE, SICILIANO, DI FORZA
 
Corsa da cannibale per il campione uscente, che si riconferma tricolore nel 150° dell’unità d’Italia. Le dichiarazioni del Marine, quelle di Scinto, e una storia a tre strisce che continua.
 
 
ACI CATENA (CT) – “Il boato dopo l’arrivo mi ha fatto venire la pelle d’oca Giovanni Visconti parla raggiante, sereno, sicuro di se, sicuro del successo conquistato, uno storico bis dopo 365 giorni dal capolavoro di Conegliano, conquistato con un sequel di egual valore – e come all’Italiano 2003 tra i dilettanti, Scinto mi ha detto “Perdila, ma perdila in volata”, per questo ho chiuso su tutti gli attacchi e quando ho visto l’arrivo, ho capito che sarebbe stato mio (…).
 
 
 
Che dire, sono in estasi. Il Tricolore ha un gusto particolare per me, e rivincerlo in Sicilia, in mezzo alla mia gente, era un sogno importante che sono riuscito a coronare”. Già, un coronamento che gli è costato qualcosa come infiniti scatti, miliardi di sguardi, occhi puntati sulle ruote di tutti gli otto compagni di finale che ! a più riprese l’anno attaccato, invano. Soprattutto la BMC, nel finale scatenata con i suoi tre big, Santambrogio, Santaromita e Ballan. Con i primi due a meno 18 km dall’arrivo Visconti ci si è trovato da solo. Stretto nella morsa dei santi. Ma dal purgatorio sono saliti altri avversari, in quel momento più compagni che diavoli, che l’hanno attaccato e lui, forte come uno degli dei in grande giornata, li ha rintuzzati tutti, tarpando le ali ad ogni scatto verso il traguardo. E sul viale conclusivo, stretto, angusto, difficile, della ridente Aci Catena, se li è mangiati tutti per poi esultare in mezzo alla sua gente, nella piazza della Chiesa, diventato un anfiteatro di un capolavoro tricolore. La sua gente, la sua Sicilia, le sue radici e la sua squadra: “Il regalo più bello, è stato l’abbraccio di Giovanni dopo l’arrivo chiosa Luca Scinto, agitato, vulcanico, emozionato e felice come un bambino! – perchè è stato sincero e dolce come quello di un fratello. Giovanni oggi era insuperabile, ed è riuscito a dimostrarlo con la forza di un vero Campione”. Un tricolore che “il Marine” ha vinto davanti a Santambrogio (BMC) e Ponzi (Liquigas), un tricolore che lo conferma unica bandiera nel 150° dell’unità d’Italia, sotto l’edigia della sua Farnese Vini – Neri Sottoli con cui ora “Visco” pensa al futuro, ma con tranquillità: “Ora la cronometro, domani, che è una specialità che mi piace e voglio curare. Poi vacanze, e dopo, l’estate delle grandi corse Italiane, aspettando di sapere cosa vorrà fare Bettini. Io, sono a sua disposizione”. Un tricolore che vale il Made in Italy: “Siamo una squadra Italiana, per matrice, sponsor, e filosofia di squadra. Giovanni è il nostro leader, e siamo felici di questa ! vittoria. Unica, importante, che ci consente di essere bandiera per un altro anno del ciclismo Italiano nel mondo”. Parola del Team Manager Angelo Citracca, anche quest’anno Campione d’Italia con il talento da lui scoperto, Giovanni Visconti.


 

 
 FOTO SUCCESSO & DINTORNI (BY PHOTORS.NET)
              
 

 


Francesco Pelosi
Press Farnese Vini Neri Sottoli
http://www.farneseneriteam.com
francesco.pelosi@farneseneriteam.com
Mob: +39 331 1989055

Ordine d’arrivo,

1. Giovanni Visconti (Farnese Vini-Neri Sottoli) km. 208,8 in 5h34’46” media kmh. 37,423;

2. Mauro Santambrogio (Bmc racing Team);

3. Simone Ponzi (Liquigas-Cannondale);

4. Giampaolo Caruso (Team Katusha);

5. Domenico Pozzovivo (Colnago Csf Inox);

6. Paolo Bailetti (De Rosa-Ceramica Flaminia);

7. Ivan Santaromita (BMC) a 13″;

8. Alessandro Ballan (BMC) a 32″;

9. Fortunato Baliani (Dangelo & Antenucci) a 2’36”;

10. Luca Paolini (Katusha Team) a 3’22”.

(Ordine d’arrivo inserito direttamente dalla ns Redazione)

Vito Bernardi

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button