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Museo del Ciclismo al Ghisallo – Francesco Moser consegna (per il tramite di suo fratello Aldo), la sua maglia rosa al Museo del Ciclismo al Ghisallo.

Aldo Moser (su delega del fratello Francesco) consegna al Museo la sua Maglia Rosa del Giro d'Italia vinto
Aldo Moser (su delega del fratello Francesco) consegna al Museo la sua Maglia Rosa del Giro d'Italia vinto

                           Magreglio, 15 Ottobre 2011.

Il Museo del Ghisallo compie 5 anni.

Magreglio è una bellissima località adagiata sulle Prealpi comasche, un balcone mozzafiato che guarda sul Lago di Como, ramo di Lecco con lo sfondo della Grigna e del Pian dei Resinelli a fare da cornice.

 

 

 

 

 

 

Un Comune che da quando la chiesetta del Ghisallo è stata dichiarata Santuario ela Madonnina custodita proclamata Protettrice dei ciclisti di tutto il mondo da Papa Pio XII nel 1949, è diventato meta di milioni di turisti, fedeli e di ciclisti provenienti oltre che da tutta Italia anche da parecchie Nazioni dei cinque Continenti, una folla continua che raggiunge questa località sia in occasione delle varie manifestazioni ciclistiche che vi transitano come il Giro D’IItalia, “Il Lombardia” ela CoppaAgostonio vi arrivano come le 4 gare inserite nella Giornata Nazionale della Bicicletta giunta ormai alla 50ema edizione.

Magni affida ad Aldo il compito di consegnare la maglia ricordo dei suoi Giri di Lombardia viinti
Magni affida ad Aldo il compito di consegnare la maglia ricordo dei suoi Giri di Lombardia viinti

Un afflusso costante che la realizzazione del Museo del Ghisallo, che ha raggiunto i 700 pezzi esposti, ha decisamente incentivato, con ben 60.000 visite in questi primi 5 anni, risultati che sono il frutto dei tanti Collaboratori comprese le guide volontarie, la direttrice Carola Gentilizi e il Conservatore Floriano Albè.

L’ultima pietra del Museo è stata benedetta da Papa Benedetto XVI il 31 maggio 2006 e collocata nel bel centro del Museo con la scritta “Omnia Vincit Amor”, ovvero, L’Amore vince ogni cosa.

Un Museo realizzato col contributo di molte realtà lombarde, in primisla RegioneLombardia  che non poteva sottovalutare la presenza nel territorio regionale di 700 Società ciclistiche con 12.000 tesserati e ben 1200 gare organizzate ogni anno.

Magni, Arch. Gentilini e Pasquale Golia
Magni, Arch. Gentilini e Pasquale Golia

Il Museo del Ciclismo al Ghisallo è diretto dall’Arch. Carola Gentilizi che si avvale della preziosa collaborazione del Conservatore che è Floriano Albè, un legnanese figlio di Giannino, uno dei più grandi Maestri costruttori di biciclette fin dalla prima metà del secolo scorso con officina a Legnano in via Gigante, nome che divenne un Marchio di successo per una bicicletta sulla quale pedalarono grandi campioni del passato ma anche intere generazioni di legnanesi e non e che ora sono ammirate, anche con i ferri del mestiere di allora, proprio nel Museo del Ghisallo e che hanno attirato anche l’attenzione degli studenti che hanno partecipato al Progetto Biciscuola 2011, oggi ospiti del Museo e della Gazzetta che li ha invitati ad assistere all’arrivo del Lombardia a Lecco.

L'intervento di Amedeo Colombo
L'intervento di Amedeo Colombo

E sabato 15 ottobre 2011, cogliendo anche l’occasione del passaggio del Giro di Lombardia giunto alla 105ema edizione il Presidente Fiorenzo Magni ha presieduto la cerimonia per festeggiare l’avvenimento con la partecipazione di Amedeo Colombo, presidente dell’Associazione Corridori Professionisti Italiani, Renato Di Rocco, Presidente della FCI, Ernesto Colnago, Meccanico e Costruttore delle bici di tanti campioni, il Sindaco di Monticello Brianza, (Comune dove risiede Fiorenzo Magni), Rigamonti, il Sindaco di Magreglio, Giovanna Arrigoni, l’ex del pedale, Maurizio Fondriest, il presidente del GS Madonna del Ghisallo, Domenico Macrì e l’ex professionista Aldo Moser, in rappresentanza del fratello Francesco, (all’estero per impegni di lavoro) che, dopo un fraterno abbraccio con Fiorenzo Magni, corridore col quale si classificò al quarto posto nel Trofeo Baracchi, proprio nell’anno del suo esordio nel professionismo e il Leone delle Fiandre era alla sua penultima stagione agonistica, ha consegnato a Fiorenzo Magni la maglia rosa di Francesco, quella del Giro d’Italia del 1984, una maglia molto cara a Moser perché unica rimastagli di quella fantastica vittoria al Giro, conquistata dopo un acceso duello col compianto Laurent Fignon partito nell’ultima tappa in maglia rosa e spodestato da Francesco Moser proprio nella tappa conclusiva, una cronometro di42 chilometripartita da Soave e conclusasi all’Arena di Verona che “Lo Sceriffo”, (così era soprannominato Francesco Moser) stravinse con 2’24” sul valoroso francese che, nella classifica finale, conquistò un amarissimo posto d’onore ad 1’03” dal trentino.

La festa di compleanno del Museo è stata allietata anche dal lancio di un libro dedicato proprio al Giro, e scritto da un giornalista dell’estremo sud della Penisola, il calabrese Pasquale Golia, Autore del libro “Inseguendo un sogno Rosa”, un volume che esalta i valori del “Giro”, una manifestazione che è di tutti, sia di chi lo corre che di chi lo vede passare.

E qui il pensiero è andato a Wouter Weylandt, caduto nella tappa di Rapallo nel Giro del 2011, aveva il dorsale nr. 108 chela Gazzettanon consegnerà ad alcun corridore nel prossimo Giro proprio in rispetto e memoria dello sfortunato corridore fiammingo.

Pasquale Golia è nato in Svizzera nel 1980 da genitori italiani e risiede in Calabria dove oltre all’attività di Avvocato, specializzato nella difesa dei minori, collabora anche con alcune testate calabresi sulle quali esalta i ciclisti ed il ciclismo diffondendolo in zone dove lo sport del pedale è ancora un po’ messo in disparte dalle Autorità locali ma che la gente ama tantissimo e lo dimostra affollando le strade dove passano le gare professionistiche con arrivo in Calabria.

Infine Fiorenzo Magni, dopo avere ringraziato Francesco Moser  per il toccante gesto di privarsi della sua maglia rosa, ha ricambiato il gesto donando a Francesco una maglia del Lombardia, offerta dalla Gazzetta dello Sport,  per ricordare le sue due vittorie (1975 e 1978) nella classicissima delle foglie morte.

E dopo avere omaggiato Moser con una pergamena ricordo ed una medaglia d’oro, Fiorenzo Magni ha voluto ringraziare con i medesimi omaggi, anche tutti i donatori delle maglie rosa (che sono esposte nel Museo del Ghisallo e che per le qualila Gazzetta, in segno di riconoscenza,  provvede a versare 500 euro nelle casse del Museo). Poi il presentatore della manifestazione, Sergio Meda ha chiamato i donatori presenti che sono Pasquale Golia, (Menchov 2009); Andrea Noè, (Noè 2007);  Fiorenzo Magni (Magni 1948 e 1951); Pietro Illarietti (Chioccioli 1991); Piergiovanni Sciascia (Contador 2008) e il legnanese Luca Fornara, (Pasquale Fornara 1956).

Magni e di fianco a lui, Luca Fornari e poi Andrea Noè
Magni e di fianco a lui, Luca Fornari e poi Andrea Noè

Questi i nominativi di tutti gli altri Donatori : Ivan Basso (Basso 2010); Palo Bettini (Bettini 2005); Giorgio Cimurri (De Filippis 1957); Stefano Diciatteo (De Luca 2007); Pierangelo Meroni (Vicentini 1986); Renzo Zanazzi (Zanazzi 1947); Renato Di Rocco (Contador 2008); Paolo Savoldelli (Savoldelli 2006); Alfredo Martini (Petterson 1071); Aldo Colombo (Simoni 2001); Moreno Argentin (Argentin 1993); Giovanni Visconti (Visconti 2009); Renzo Bordogna (Casagrande 2000).

La premiazione di Luca Fornara
La premiazione di Luca Fornara

Ricordiamo che la maglia rosa, quale simbolo del primato nel Giro d’Italia venne istituita nel 1931 e, al termine della prima tappa,la MilanoMantovadi km. 206 media kmh. 33,731, venne indossata dalla “Locomotiva Umana” Learco Guerra, vincitore in volata su un altro grande del ciclismo italiano, Alfredo Binda anche lui oggi ricordato al Ghisallo con la posa di un suo busto al fianco di quelli da tempo esistenti di Fausto Coppi e Gino Bartali sul piazzale che ospita sia il Santuario della Madonna che il Museo del Ciclismo al Ghisallo.

Vigna, Magni, un dirigente Eicma, Mario Dagnoni ed Ernesto Colnago
Vigna, Magni, un dirigente Eicma, Mario Dagnoni ed Ernesto Colnago

Magni premia Andrea Noè
Magni premia Andrea Noè

Vigna e Dagnoni
Vigna e Dagnoni

La giornalista Luciana Rota offre a Magni un quadro che lo ritrae in maglia Tricolore
La giornalista Luciana Rota offre a Magni un quadro che lo ritrae in maglia Tricolore

Vito Bernardi

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