18.02.2012 Laigueglia (Savona) – Nel 1988, lo zio Francesco vinceva la sua ultima gara da prof. oggi, dopo 24 anni….la storia continua…”Forza Moreno!!!”

18.02.2012 Laigueglia (Savona) – 49° Trofeo Laigueglia : Un nome, una storia, un rilancio, MOSER per distacco, il suo nome è MORENO la sua squadra “Liquigas-Cannondale”
18 febbraio 2012 | Autore: Bernardi Vito
Laigueglia, 18 Febbraio 2012.

49° Trofeo Laigueglia
E’ decisamente un’edizione speciale, la 49ema per il “Rinato” Trofeo Laigueglia che rilancia anche il nome dei Moser che, dopo tre terzi posti del grande Francesco, finalmente, con Moreno, il cognome della casata sale sul gradino più alto del podio nel Trofeo Laigueglia, 49ema edizione.
Rinato perchè è diventato un vero e proprio evento grazie all’impegno e alle iniziative dell’ACEP-Associazione Ciclisti ex Professionisti e alle capacità organizzative della “Monviso-Venezia”, la società del Senatore Michelino Davico che opera in collaborazione con la SC Binda di Varese.

Un’edizione nata dunque sotto i migliori auspici e rilanciatasi prontamente nel mondo del ciclismo professionistico con un’unico propblema nato proprio in concomitanza col raduno di partenza, un problema generato da un incidente causato da un camion che ha danneggiato il proprio serbatoio di gasolio che si è sparso su tutto l’asfalto pro sotto la linea d’arrivo creando uno strato pericoloso formato appunto dal gasolio che, copioso, ha inondato la strada.
Comunque il pronto intervento degli organizzatori ha limitato i danni che, mentre scriviamo, sono ancora in fase di soluzione per mettere in assoluta sicurezza tutto il tratto stradale interessato dall’ evento che, alle ore 11,00 esatte è scattato da Laigueglia per raggiungere il Km. 0 piazzato nell’abitato di Alassio da dove, alle ore 11,15, la corsa prende il via effettivo.

Il gruppo ha raggiunto il Km 0 ad Alassio attraversando il “Budello” di Laigueglia tra due ali di folla festanti, offrendo alla corsa una coreografia quasi da’altri tempi ma che conciliava l’animo umano alla vita quotidiana, quella vera che ci riconduce alla semplicità di un bel paesaggio o di bei raduni popolari come si usava un tempo quando la gente era, diciamo così, “con i piedi per terra”.

Giornata con un tiepido sole, temperatura primaverile intorno ai 13 gradi, dopo il forfait del croato Bruno Radotic (Team Meridian-Kamen), sono 190 i corridori che prendono regolarmente il via.
– Ore 11,30 – Finita la melodia del “Klik-Klak” delle scarpette che si agganciano sicure ai pedali, inizia il ritmo rock intonato con i primi scatti che, da “assaggio”, ben presto diventano agonistici nel vero senso della parola grazie al polacco Adrian Kurec, dorsale 141 (Utensilnord-Named) che prende decisamente l’iniziativa ricevendo subito man forte dal compagno Stiven Fanelli, dorsale 148 che si accoda con altri 5 concorrenti per un tentativo che verrà subito spento dalla reazione del gruppo dal quale però escono a “scheggia”, il dorsale 124, Giairo Ermti (Androni-Venezuela), il 111 Alfredo Balloni, (Farnese Vini-Selle Italia e, subito dopo, anche Luca Dodi dorsale 168 del Team Idea.
-Ore 12,15 – Siamo all’incirca al km. 36 e i tre fuggitivi ricevono man forte dal, 124 Franck Osoriuo , colombiano dell’omonimo Team e il dorsale 212 Vincenzo Garofalo del Team Nippo.

Intanto in sala stampa lo chef de “Il Melograno” Catering & Banqueting di Cherasco (Cuneo) Andrea Aimonetto (già Tricolore esordienti su pista, individuale ma punti nel 1986 a Firenze), invita i giornalisti presenti per una risottata, una sosta oltremodo gradita tanto che molti colleghi hanno ….indugiato un po’ ….chiedendo e, corrisposti immediatamente, un bis, un bis avallato dalla squisitezza del prodotto e dalla signorilità del servizio offerto.

E dopo i dovuti ringraziamenti agli operatori de “Il Melograno” con Andrea Aimonetto in testa, si riprende il lavoro.
-Ore 12,32- I cinque di testa continuano a guidare la corsa inseguiti a 20″ da Stiven Fanelli che, purtroppo, non riesce a colmare il gap nei confronti dei fuggitivi mentre il gruppo è segnalato a circa 8 minuti
– Ore 12,57 – Atraversamento di Garlenda (Albenga), sempre al comando Ermeti, Balloni, Dodi, Osoriuo e Garofalo inseguiti a circa 2′ da Steven Fanelli e, sempre a circa 8′ dal gruppo tirato dagli uomini della Liquigas Cannondale mentre si inizia a salire verso il primo GPM di giornata traciato sulla vetta del Testico a 487 mt s.l.m., chilometro di gara 70,40.
-Ore 13,00- Il quintetto in fuga “scavalca” il GPM del Testico con Giairo Ermeti (Androni-Venezuela) in testa seguito da Vincenzo Garofalo (Team Nippo) e dal colombiano Franck Osoriuo con Dodi e Balloni subito dopo mentre, Steven Fanelli (Utensilnord-Named) tiene stoicamente duro, non demorde e segue a 2’50″.
Nella successiva discesa Giairo Ermeti è vittima di una foratura ma riprende abbastanza agevolmente e si riaccoda ai fuggitivi che transitano al km.80, località Stellanello, “Ore 13,21″, sempre al comando inseguiti da un valoros Steven Fanelli (Utensilnord-Named) a 2’38″ mentre il gruppo è segnalato con un ritardo di 7’30″.
Dalle ore 13,21 alle ore 14,24, la corsa viaggia sempre col quintetto formato da Ermeti, Dodi, Garofalo, Osoriou e Balloni al comando che però perdono sensibilmente terreno ed ora vantano 3’40″ sugli inseguitori guidati dai corridori dell’Astana.
Sul GPM del Testico-Paravenna è Giairo Ermeti a transitare per primo ed aggiudicarsi così la classifica finale del GPM dove transitano in quest’ordine, 1)Ermeti, 2)Luca Dodi, 3)Vincenzo Garofalo.
Nel quintetto di testa il colombiano Osoriuo perde leggermente terreno e sotto la linea del traguardo quando inizia l’ultimo giro e i chilometri da percorrere sono 45, sono 4 i corridori che transitano al comando seguiti a 12″ da Osoriuo ed il gruppo degli inseguitori a oltre 1 minuto, sempre condotto dagli uomini del Team Astana.
-Ore 15,21 – Sotto la spinta degli uomini dell’Astana il gruppo si ricompatta al km. 154 e, dopo 128 chilometri di fuga, anche gli attaccanti di giornata tornano in gruppo, un gruppo però che non si adagia in attesa dello sprint finale e, alle “Ore 15,22″, km. di corsa 155, esce dal gruppo il croato Kristijan Durasek, dorsale 182 dell’Adria Mobil che prende un discreto vantaggio ma, la reazione del gruppo è decisa e violenta e dopo appena 3 chilometri, il gruppo torna compatto, sotto la spinta dei Team Lampre-Isd e Colnago-Csf.
– Ore 15,36 – Siamo al km. 163 ed escono dal gruppo cinque attaccanti : Sacha Modolo (Colnago), Rogina (Adria Mobil), Brutt (Katusha), Moreno Moser (Liquigas) e Federico Rocchetti (Utensilnord-Named), pedalano in perfetta armonia ma, anche il gruppo non lascia correre e pedala tirato ancora dagli uomini di Maurizio Piovani (Lampre-Isd) e del Team Astana che, dopo un paio di chilometri raggiungono i fuggitivi per il classico “Tutto da rifare”.
– Ore 15,42 – a gruppo nuovamente compatto si attacca per la terza volta la salita del Testico, siamo al km. 166, 24 chilometri all’arrivo e tutto ancora da decidere, forse, sull’ultimo strappo, quello di Pinamare, solo 1400 metri ma aspri e la successiva discesa, stretta e tecnica. Si accarezzano i muri della struttura militare della nostra Aeronautica e chissà mai che, per antonomasia, proprio qui un corridore possa “spiccare il volo” verso il traguardo di Laigueglia.
– Ore 16,00 – Km. 172 – Mancano solamente 18 chilometri alla meta e la corsa marcia con un gruppo di circa 60 unità al comando. Tra loro, tutti i big della corsa.
– Ore 16,05 – Il Gruppo dei 60 corridori al comando viaggia ancora compatto, siamo al km. 180, ne mancano 10 all’arrivo.
Si sale sullo strappo di Pinamare e tra le tante vittime “agonisticamente parlando”, c’è anche Ivan Basso che esce praticamente dalla corsa.
Scatta Moreno Moser, prende un leggero vantaggio pochi secondi ma sono quelli che fanno la differenza e che imprimono le “stigmate del campione” che infatti, resiste stoicamente e va a tagliare tutto solo il traguardo del Laigueglia riportando ai vertici del ciclismo professionistico un nome che è una leggenda “MOSER”, il suo nome è Moreno, figlio di Diego e nipote dello “Sceriffo” Francesco Moser, una grande speranza, che possa continuare la storia di questa grande famiglia di ciclisti, famiglia che annovera anche Aldo, altro grande del ciclismo italiano.
Con Moreno Moser, subito dopo l’arrivo, si sono complimentati il Console Onorario della Costa D’Avorio nonchè Segretario Generale dell’ACEP, Dr. Fabrizio Iseni e il signor Colombo in rappresentanza della TMC Transformers.
Scorrendo l’ordine d’arrivo, notiamo alcuni nomi che promettono un rinnovamento generale per il mondo del ciclismo, un mondo che ha bisogno, urgente bisogno di nuova linfa.
Ordine d’arrivo :
1)Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) km. 196,500 media km. 39,531;
2)Miguel Angel Rubiano Chavez (Androni Giocattoli-Venezuela-CIPI-Sidernord) a 4″
3)Matteo Montaguti (Ag2R-La Mondiale);
4)Gianluca Brambilla (Colnago-Csf Inox);
5)Francesco Gavazzi (Team Astana);
6)Marco Frapporti (Team Idea);
7)Enrico Gasparotto (Team Astana);
8)Edoardo Girardi (Utensilnord-Named);
9)Francesco Reda (Acqua&Sapone);
10)Daniele Pietropolli (Lampre-Isd).
Testi di : Vito Bernardi – Fotoservizio di : Antonio Pisoni