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27.09.2012 – Santa Lucia alla Castellina – Padre Agostino Bartolini è salito in Cielo

                                          Santa Lucia alla Castellina 27 Settembre 2012.

Ciao Padre Agostino
Ciao Padre Agostino

 

Padre Agostino Bartolini non è più tra noi.

Oggi, giovedì 27 settembre 2012, all’età di 94 anni gli ultimi dei quali vissuti coabitando con una malattia che però ha sempre combattuto mettendosi sempre a disposizione di tutte le persone, gruppo, associazioni che salivano al Monastero di Santa Lucia alla Castellina dove oggi è salito al Cielo.

Padre Agostino sull'Altare, qui con Martini
Padre Agostino sull’Altare, qui con Martini

Si sentirà moltissimo la Sua mancanza, lui che da una vita faceva parte attiva di questa grande Comunità e che era sempre il Faro in tutte le manifestazioni che si svolgevano alla Castellina.

Ha lasciato il testimone in buone mani :

Padre Agostino Gelli,

Padre Raffaele

Padre Marco

E tante belle iniziative che ora verranno continuate in Suo Onore e Memoria.

Le Esequie di Padre Agostino Bartolini saranno celebrate sabato 29 settembre alle ore 15,00 nel Suo Monastero a Santa Lucia Alla Castellina.

Celebreranno il rito funebre il Cardinale di Firenze S.E. Betori, il Vescovo di Prato Mons. Simoni.

A sinistra Padre Bartolini alla festa del 90emo compleanno di Martini
A sinistra Padre Bartolini alla festa del 90emo compleanno di Martini

da sx, di spalle, Padre Raffaele, Padre Agostino Bartolini e Martini
da sx, di spalle, Padre Raffaele, Padre Agostino Bartolini e Martini

Padre Agostino Bartolini con Padre Raffaele
Padre Agostino Bartolini con Padre Raffaele

                          Comunità Amici del Ciclismo-Santa Lucia alla Castellina

                                                       (Addetto Stampa – Vito Bernardi)

PARTE STORICO SPIRITUALE – Padre Agostino Bartolini nato il 06 Agosto 1918 alle Salaiole (Borgo San Lorenzo) ha fondato il movimento laicale carmelitano “La Famiglia”  insieme ad Amata Cerretelli nel 1948. Dopo avere vissuto nei vari Conventi Carmelitani di Ravenna, Lugo e al Carmine di Firenze, è dal 1969 che ha vissuto al Convento di Santa Lucia alla Castellina. Scopo di questo movimento era ed è quello di riunire le varie classi sociali, le varie forze di lavoro, per portarle non ad uno scontro, ma ad un incontro, ad un dialogo, ad un’intesa, ad una collaborazione leale per iniziare e portare avanti l’opera di ricostruzione di una nazione e di una società allora così duramente provate dagli eventi bellici. Altro scopo del movimento era ed è quello di portare gli uomini ad una più perfetta conoscenza del vangelo di Gesù Cristo e ad una più fedele, sincera e gioiosa pratica dell’insegnamento del divino maestro. A questo fine a coloro che desiderano far parte del movimento è richiesto di considerarsi tutti come fratelli e come tali, la pratica del comandamento nuovo: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Oltre ad avere una regola da osservare, che è il Vangelo come abbiamo già detto, fu cercato un esempio pratico da imitare e quanto desiderato lo ha offerto la comunità cristiana della prima Pentecoste, come ci è presentata dagli Atti degli Apostoli dove erano “Un cuor solo e un’anima sola”. Nel passato questo luogo ha visto l’incontro con varie personalità di rilievo sia in ambito culturale che sportivo: Vincenzo Torriani, capo ufficio organizzazioni della “Gazzetta dello Sport” e del “Giro d’Italia” di ciclismo; Franco Bitossi e Francesco Moser, corridori professionisti di ciclismo; Alfredo Martini, commissario tecnico della nazionale di ciclismo professionisti; la squadra calcistica della Fiorentina allora allenata da Giancarlo De Sisti; vari pittori, scultori e artisti della realtà fiorentina e nazionale, tra i quali ricordiamo: Arnaldo Miniati, Gualtiero Giannerini, Fiorello Tosoni, Ugo Fognani, Armando Tassinari, Sem Parigi, Mario Romoli, Pagliazzi e altri. Gli appartenenti al movimento non si limitano ad un incontro “interno”: molti erano e sono impegnati nelle rispettive parrocchie e un tale impegno si concretizza con una opera di evangelizzazione compiuta nei luoghi di lavoro: piccole o grandi ditte pratesi hanno visto e vedono tra i soci alcuni terziari carmelitani. Attualmente il convento è meta di persone provenienti da ogni parte della Toscana: Prato, Pistoia, Firenze, Valdarno, Arezzo e dal movimento stesso abbiamo una buona fioritura di vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa. Sono molte le persone che giornalmente salgono questo colle per trovare un po’ di pace e ricevere un consiglio per affrontare i problemi della vita quotidiana. Lo stile è quello che la spiritualità carmelitana ci suggerisce: preghiera e fraternità camminando come fratelli incontro all’unico padre che è nei cieli. La comunità residente del convento è composta dai sacerdoti: P. Agostino Gelli, P. Raffaele Duranti, P. Marco Nuzzi e tre famiglie laiche oltre a Maria Pia Moriani.Oltre alla comunità residente vi è la “comunità secolare”: si tratta di una associazione laicale di fratelli (circa 70 persone), legalmente riconosciuta, che settimanalmente si ritrova per un cammino di crescita spirituale e per coordinare le iniziative del movimento stesso. Il complesso è gestito dai religiosi carmelitani in stretto legame con la comunità laicale: il sostentamento è ricavato dal servizio quotidiano alla Chiesa, dalle offerte di coloro che spontaneamente lasciano qualcosa e dal contributo che i fratelli della “comunità secolare” danno per la gestione della vita ordinaria. Con la presenza di P. Agostino Bartolini il convento è stato in parte ristrutturato: è stato fatto l’impianto di riscaldamento, idrico ed elettrico, grazie al lavoro volontario di alcuni terziari carmelitani e nel 1984 iniziarono i lavori per il rifacimento totale dei tetti e degli intonaci delle facciate di tutto il complesso ad opera di una ditta fiorentina.

 

PARTE SPORTIVA

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La nostra storia

Il nostro impegno… nasce da una cartolina!

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Padre Agostino Bartolini fin dagli anni 60 haprofuso molte energie spirituali nell’ambito del ciclismo. Profondo conoscitore del cuore dell’uomo, profondo amante della vita in ogni sua espressione, è entrato in contatto con vari atleti, dirigenti e responsabili del mondo del ciclismo (Rodoni, Torriani, i dirigenti della Filotex, Bitossi, Dancelli…).
Strinse profondi rapporti con i sigg. Gelli, Giovannelli e Santanni direttori dell’azienda tessile pratese Filotex. Quanto i tre soci avessero fiducia in lui e nelle sue “intuizioni spirituali” ce lo ricorda una testimonianza di quel tempo del giornalista Franco Calamai raccolta durante una nostra festa:

Il mio contatto con la Filotex, spiega Franco, inizia un giorno con Giambene (Ilvo Giambene è stato il presidente per 11 anni) il quale mi dice: se faremo la squadra te lo diremo domani perchà dobbiamo andare a Lugo e dipenderà dalla decisione di Padre Agostino.Così nel 1965, dietro la spinta spirituale di Padre Agostino Bartolini e l’esperienza del dottor Giambene (foto giambene), l’azienda tessile pratese decise di entrare nel mondo del ciclismo, sponsorizzando la squadra che aveva in Franco Bitossi il suo leader, (info foto), (info foto), (info foto). Si trattava di una grande famiglia che faceva della serietà e dell’impegno nel lavoro e nella vita il loro biglietto da visita.
Così scrive Padre Agostino su Voce Sportiva, Supplemento a “Il Messaggero” di Lugo il 30 aprile 1969:

Quando i titolari della Filotex mi parlarono del progetto di allestire una squadra di ciclisti manifestai subito il mio assenso a tale iniziativa ed entusiasticamente accettai di svolgere la mia missione nel Gruppo Sportivo che si sarebbe formato all’interno dell’azienda.
Pensai che il sorgere di questa famiglia, perchè tale la considero, avrebbe offerto a tutti noi la possibilità di stabilire nuovi contatti, di avvicinare tanti altri fratelli, di vivere episodi sportivi ed umani che avrebbero arricchito la nostra esperienza ed ingentilito il nostro animo. Ascoltiamo le parole di Padre Agostino Bartolini, allora direttore spirituale della Filotex pubblicate su un giornale del tempo:

“Il gruppo sportivo Filotex non può essere considerata una macchina pubblicitaria, anche se assolve a quel compito, ma un nucleo, una famiglia, in cui prevalgono lealtà, sano spirito agonistico, comunione di intenti e amore fraterno. Gelli, Giovannelli e Santanni, gli hanno impresso lo stesso stile che caratterizza la loro industria”. (info foto giornale)
Attraverso questo contatto con la Filotex, Padre Agostino tessè molti legami con varie personalità di questo sport e ogni anno la Castellina diventava la sede per la presentazione della squadra alla stampa, all’inizio della stagione. Tale presentazione è durata fino al 1975, anno in cui decise di lasciare il ciclismo,

Nel 1966 la società, dietro consiglio di Padre Agostino Bartolini organizzò un raduno a Montecatini, raduno che ebbe grande successo e che fu battezzato “festa del ciclismo”. L’idea nacque, ricorda padre Agostino, rievocando una vecchia cartolina:

“Nell’agosto del 1966 ricevetti dalla squadra italiana impegnata nel mondiale in Germania al Nurburgring una cartolina firmata da Gimondi, Bitossi, Poggiali, Taccone, Zilioli, Motta, Dancelli, Giambene e Santanni; è da questa cartolina che ebbi l’idea di istituire la festa del ciclismo. (cartolina 1 | cartolina 2), (articolo festa ciclismo | (articolo festa amicizia)”.

Scrive un giornalista su Tutto Sport di venerdì 25 novembre 1966, il giorno seguente l’avvenimento: “L’idea era la più semplice di questo mondo, come tutte le idee che possono venire a chiunque: radunare a convivio tutti i protagonisti di questa annata così prodiga per l’Italia ciclistica di soddisfazioni, ma nello stesso tempo di roventi polemiche.
(1966 filotex), erano presenti Gimondi, Zilioli, Dancelli e Bitossi (foto), oltre a vari gregari tra i quali ricordiamo Mugnaini (foto).
Al termine della serata Padre Agostino lanciò la proposta che questa riunione divenisse annuale, la proposta fu accettata con entusiasmo.

Ecco quello che pensava Padre Agostino sui valori del ciclismo nei vari anni in cui si è svolta la festa: “Fra le manifestazioni sociali, lo sport è forse quello che più unisce gli uomini, che più insegna ad amare, che più eleva lo spirito sia nel successo come nella sconfitta. Naturalmente occorre interpretare l’attività sportiva come un complesso di valori morali ed umani, quindi al di sopra dei risultati agonistici. Un concetto che mi sono sempre sforzato di divulgare, e grazie all’aiuto del Signore credo, almeno in parte, di esservi riuscito a giudicare da come hanno sempre fraternizzato alla nostra annuale festa dello sport campioni, gregari, dirigenti e tifosi dopo un’intera stagione di antagonismo (Padre Agostino su Voce Sportiva, Supplemento a “Il Messaggero” di Lugo il 30 aprile 1969).TuttoCiclismo, in un articolo di mercoledì 4 dicembre 1974 definisce Padre Agostino “Un religioso ormai noto a chi vive, a qualsiasi livello, la vita del ciclismo”. Insieme a Franco Bitossi, la società scommise negli anni 70 su Francesco Moser, ed è proprio da questa scommessa che Francesco è diventato il campione che tutti noi conosciamo.

Padre Agostino, dopo oltre trenta anni, ha rievocato questi avvenimenti, ha mostrato la cartolina rendendo vivi questi fatti, che peraltro ha ben documentato, ed ha suscitato in noi la voglia di continuare sulla stessa linea, con lo stesso entusiasmo e con la voglia di essere a sostegno di questo sport dove i valori umani di onestà, sincerità e rispetto bene si coniugano con lo spirito del Vangelo di Gesù Cristo.

Vari ricordi riportiamo:

– 1969 Taglio della torta della “Festa della famiglia del ciclismo professionistico: da sin., il comm. Munari di Prato, il presidente della ciclistica Baracca, Berardi, padre Agostino Bartolini, il presidente dell’U.C.I. Adriano Rodoni e il dirigente della Filotex Edo Gelli. (foto 1 | foto 2 | foto 3)
– 1970 e Vincenzo Torriani (patron del Giro d’Italia) fa visita a Padre Agostino a Castellina (foto 70 torriani e Padre). A pranzo nel refettorio del convento (foto torriani)
– 1972 Festa della famiglia del ciclismo professionistico a Montecatini Terme (a sinistra il giovane Moser) (foto montecatini)
– 1973 Presentazione della squadra a Castellina (foto compiobbi)
– La Filotex durante la S. Messa (filotex altare)
– Moser serve la Messa (Moser servizio messa)
– La Filotex durante la presentazione (orto ulivi)
1973 Il presidente dell’UCIP dott. Giambene, per incarico del “presidentissimo” Adriano Rodoni, consegna a Padre Agostino il distintivo d’oro della FCI quale socio onorario. (1973 premio) | (1975 compiobbi)
1975 Presentazione della squadra davanti al loggiato Chiesa. (presentazione squadra)
1977 Moser premiato da Padre Agostino dopo la vittoria del mondiale a Compiobbi. (moser premiato)
1977 Moser a Castellina. (orto ulivi)
Piero Pieroni ricorda così gli anni trascorsi alla Filotex, sotto la guida di Padre Agostino:

Gli anni “più belli” trascorsi sotto la sua eminente guida Spirituale nella “Grande famiglia della Filotex” squadra di grandi valori morali, umani e sportivi, che hanno contribuito a completarmi come uomo e come dirigente sportivo (pieroni e padre)In ricordo di questi avvenimenti al convento è possibile vedere due DVD sulla storia della Filotex e Franco Bitossi prima e poi con Francesco Moser, video che sono stati proiettati e presentati durante le manifestazioni. (dvd moser) | (dvd bitossi)

Nel 1973 nasce l’Associazione Ciclistica Compiobbi, il cui socio onorario è stato Padre Agostino. Nel 1978 la Ciclistica Compiobbi si fonderà con la Creazioni Lorenza, dando vita alla Compiobbi-Lorenza. Tale Associazione porterà alla ribalta del Professionismo vari campioni tra i quali ricordiamo Salvatore Cavallaro, Franco Chioccioli, Marco Gobbi, Gradi e altri (foto della presentazione della squadra a Castellina 1978 presentazione squadra.jpg).
In questi anni sarà molto stretto il legame tra Padre Agostino e la dirigenza di tale società nel presidente Mario Sani, anche lui facente parte del nostro gruppo della Castellina, quale Terziario Carmelitano. (compiobbi sani)
Così si esprime Padre Agostino in quegli anni:

Il ciclismo, come ogni altra attività sportiva, deve essere incoraggiato, difeso, favorito e sostenuto, perchè esso, se inteso e praticato come si deve, è una ottima scuola di formazione fisica e morale per la gioventù che trova nel ciclismo il mezzo e il modo di perfezionare e di esprimere le sue doti di intelligenza, di forza e di equilibrio psicologico; il ciclismo, infatti, è uno sport che vuole vedere l’atleta in faccia e lo impegna seriamente in tutto il suo essere sia durante la corsa, sia fuori di essa (3′ Gran premio Arredamenti Sassolini, 22 giugno 1975).Dal 1976 al Convento si è svolto il Raduno provinciale del ciclismo minore. A tale manifestazione venivano invitate le società con atleti provenienti da tutta la Toscana.

Scopo che anima la nostra iniziativa, si legge nell’invito a tale festa, altro non è se non quello di un simpatico, amichevole incontro tra dirigenti, atleti, unitamente ai loro familiari ed a tutti i simpatizzanti di questo, pur sempre, fascinoso sport.Il programma prevedeva un saluto di benvenuto, la presentazione delle squadre alla stampa, la Messa e una merenda a tutti i partecipanti. Tale manifestazione si è svolta almeno fino al 1989. Segue una documentazione fotografica:
Raduno 01 – (foto 1)
Raduno 02 – (foto 2)
Raduno 03 – (foto 3)
Raduno 04 – (foto 4)
Raduno 05 – (foto 5)
Raduno 06 – (foto 6)
Raduno 07 – (foto 7)
Raduno 08 – (foto 8)
N.B. Gli originali dei vari giornali e le fotografie sono conservate con cura nell’archivio del Convento di S. Lucia alla Castellina.
Riportiamo un articolo di giornale degli anni90 in ricordo dell’attività di Padre Agostino:

La Nazione, nelle pagine di PratoSport ad opera di Antonio Mannori il 13 febbraio 1995: Quel religioso accanito, sostenitore di due ruote.

servizio di Antonio MannoriIniziò a Prato e nel gruppo sportivo Filotex la “vita sportiva” di padre Agostino Bartolini, personaggio conosciutissimo nella nostra città ed in provincia. Nel sodalizio biancoblù di Namali ricopriva il ruolo di consigliere spirituale. Il ciclismo è lo sport che padre Agostino ha sempre amato più degli altri, per il particolare sacrificio che occorre e per l’assiduo impegno che richiede. è stato socio fondatore della Ciclistica Compiobbi, assieme a Sani e Tilotta; è stato assai vicino anche alla società ciclistica romagnola Baracca Lugo in quanto in questa cittadina ha vissuto diversi anni.
Padre spirituale di Francesco Moser, ha dato tantissimi consigli nell’arco di una vita costellata da tanti episodi che egli racconta sempre con piacere. Un religioso che prosegue la sua incessante opera presso il monastero di Santa Lucia alla Castellina e la comunità “La Famiglia” la più numerosa d’Europa. Padre Agostino Bartolini sincero appassionato di sport, ma anche maestro di insegnamenti spirituali ai giovani e meno giovani, per tutti una parola importante.

Vent’anni fa in occasione di un raduno di gruppi sportivi di ciclismo professionisti a Montecatini, prima dell’inizio dell’attività, parlò ai presenti di doping, di questo pericolo. Allora aspetto quasi sconosciuto, quanto purtroppo oggi di stretta attualità. Molte le benemerenze conseguite da padre Agostino; che ha conosciuto da vicino i grandi campioni del ciclismo nazionale e toscano. Ogni anno a Santa Lucia alla Castellina, si svolge il raduno regionale dei giudici di gara di ciclismo; per molti anni il comitato Provinciale di Firenze ha tenuto lassù la festa del ciclismo, con atleti, dirigenti e tecnici. Ha incontrato le “Vecchie Glorie” del ciclismo ma anche tanti altri personaggi dello sport.
Nel 1983 quando la Fiorentina non viaggiava bene in campionato, salì al monastero della Castellina anche il suo allenatore Giancarlo De Sisti assieme ad alcuni giocatori viola. Un benemerito dello sport, insignito del distintivo di socio Onorario della Fci, dall’allora vice presidente nazionale vicario Osvaldo Ferrini”.

 

 

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