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17.08.2013 – Pian di Scò (Arezzo) – Ci ha lasciati Bruno Tognaccini, un grande del ciclismo ai tempi di Gastone Nencini

LUTTO

 

      L’IMPROVVISA SCOMPARSA DI BRUNO TOGNACCINI

 

PIAN DI SCO’(AR).- Ci ha lasciati Bruno Tognaccini, classe 1932, un ex campione popolare ed affermato, che abitava sulla collina di Pian di Scò in provincia di Arezzo, dove era nato. Tognaccini è stato un bel campione, definito possente, energico e caparbio, grande amico di un altro campione toscano che non c’è più da diversi anni, Gastone Nencini. Da dilettante Bruno Tognaccini firmò gare come il Giro del Casentino e per due volte la Coppa Ciuffenna sulle strade di casa, oltre ad altre gare. Il suo passaggio nei professionisti alla fine del 1953 nelle file della Lygie con debutto al Giro di Lombardia dove ottenne il 14° posto. Fu professionista fino al 1962 e le altre squadre che ebbero Tognaccini nelle proprie file furono l’Atala, la Torpado, la Leo Chlorodont, l’Ignis, la Frejus e la Rossi. Fu compagno di squadra di Gastone Nencini durante il Giro d’Italia del 1957 vinto proprio dal corridore mugellano di Bilancino per il quale risultò preziosissimo. Quanto alle vittorie nella massima categoria ricordiamo il titolo toscano “Indipendenti” nel 1954, mentre nel 1956 al suo primo Giro d’Italia ottenne la vittoria nell’undicesima tappa da Roma a Grosseto, superando in volata Baffi e Gervasoni e nella cronosquadre notturna a Lido Albaro. Nel 1957 Bruno Tognaccini disputò sia il Giro d’Italia, che il Tour e la Vuelta, e proprio in Spagna, il valdarnese conquistò un successo di tappa. In totale nove stagioni da professionista con una decina di vittorie e vari piazzamenti, e con un lavoro oscuro ma prezioso da gregario e tale da essere ricordato con ammirazione da chi ebbe modo di vederlo in gara. Una volta ritiratosi dal ciclismo come atleta, continuò a praticare l’ambiente organizzando il Raduno dei Ciclisti Toscani Anni Cinquanta, e promuovendo altre iniziative. Faceva parte anche dell’Associazione Amici del Museo del Ciclismo Gino Bartali di Ponte a Ema e si era battuto con grande impegno e caparbietà per la valorizzazione del Museo stesso. Negli ultimi tempi aveva avuto qualche problema di salute, ma si era ripreso e nulla lasciava presagire la sua morte. Ai familiari di Bruno Tognaccini, sentite condoglianze da parte di tutto il ciclismo toscano e nazionale.

                               Antonio Mannori 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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